Napoli, 7 Dicembre 2022 – La vita è una spiaggia infinita, sulla quale si lasciano impronte chiamate ricordi, quando si attraversa in compagnia, i ricordi prendono una connotazione differente, come fotografie scattate allo stesso luogo ma da due apparecchi fotografici diversi.

Diventano cornice della vita che passa, dell’evoluzione e saggezza, dell’esperienza che da acerba diventa matura e dell’amore che s’incarna nell’affiancare altre impronte, proteggerle, difenderle, prendersene cura.

Era una stupenda serata d’agosto, correva l’anno 1986, in una spiaggia semideserta due giovani sedevano su un tronco regalato dalla mareggiata; non distante una discoteca, dove tra schiuma sparata e musica, una folla ballava felice. Si erano appartati per fare due chiacchiere senza necessariamente urlare per potersi comprendere. Il mare curioso osservava la scena, si protendeva carpendo i loro segreti e li portava via verso l’orizzonte, forse a modo suo voleva essere testimone di ciò che stava nascendo. Quei ragazzi erano felici mentre si raccontavano, volevano entrambi un futuro e ognuno lo vedeva riflesso nell’altro. Migliaia di stelle, quasi a proteggerli dall’oscurità della notte che si faceva sempre più cupa, si posero a mo’ di mantello su quel tronco regalato dal mare, due sguardi radiosi osservavano il cielo, disegnando in quella immensità il loro progetto di vita.

In una stupenda mattinata di novembre, correva l’anno 2022 due signori, diversamente giovani, come si usa ormai da tempo dire nel tentativo di camuffare la realtà, passeggiavano lungo una spiaggia, era una spiaggia diversa, in una nazione diversa, quando all’improvviso avvistarono un tronco regalato anch’esso dalla mareggiata, in entrambi si accese un ricordo ma per qualche strano motivo, tacquero. La passeggiata continuò col passo un po’ lento, con quel futuro che ognuno aveva riversato nell’altro e che ora era diventato passato, intriso di ricordi e anche del peso che ogni vita imprime nel corpo, nel cuore, nell’anima.

Sono quasi sempre le donne a invertire la rotta e anche in quel caso fu lei a rompere il silenzio.

Hai visto quel tronco? Mi ha ricordato la Spagna.

Anche a me, rispose lui un po’ malinconico.

E se adesso a quel giovane seduto sul tronco gli venisse chiesto qual è stata l’evoluzione dei suoi sogni, cosa risponderebbe? Gli chiese la donna curiosa.

Se c’era una cosa in tutti quei lunghissimi anni che non era mai cambiata, era la sua coerenza.

Diede la risposta tipica di lui.

I due diversamente giovani continuarono la loro passeggiata, con il tronco alle spalle e con davanti il sole che si rifletteva nel mare.

Lella